di Marta Ramin 2CL
“Attendiamo ancora di sapere l’esito…” così mi aveva detto a settembre 2024 la mia professoressa di italiano, Carmela Bafumi. L’anno precedente avevamo partecipato a un concorso e avevo presentato un testo e un disegno partendo da uno scritto di Diego Valeri, un autore padovano che non conoscevo.
Il tema del concorso era “Città (ancora) materna?”, una riflessione sul rapporto tra noi studenti e la città di Padova attraverso la descrizione dei luoghi del cuore ma anche di quelli meno piacevoli e attraenti della città.
Ero curiosa, aspettavo con ansia, ma anche senza grandi aspettative…
Il tempo passava ed io avevo quasi dimenticato, assorbita dalla mia routine quotidiana… finché un giorno arriva una notifica sul cellulare: una mail da parte della mia professoressa…
“Strano”, penso, e mi precipito a leggere: la prof.ssa mi informava che i miei lavori erano stati selezionati per il premio organizzato dal Comune di Padova e da PUP (Padova University Press)…non ci potevo credere!
Proprio i miei lavori? Una giuria di esperti aveva valutato che fossero meritevoli di essere pubblicati e letti da molte altre persone! Mi sentivo emozionata e orgogliosa di me stessa.
In classe la professoressa lo comunica ai miei compagni che sono increduli anch’essi ma felici per me!
“Ci sarà una premiazione al Centro culturale San Gaetano e andremo tutti!”
“Davvero? Ma quando?”
“Sarà il 23 gennaio 2025”.
L’attesa sarebbe stata lunga: una parte di me era impaziente, un’altra parte invece aveva timore e non sapeva cosa aspettarsi…
“Come si svolgerà? Chi sarà presente?” pensavo.
La mattina del 23 gennaio mi alzai alla solita ora, verso le sette, e come al solito feci colazione con la mia famiglia, ma quel giorno mi vestii con più cura, perché per la prima volta dovevo ricevere un premio scolastico! Il viaggio in macchina fu breve e non nego che l’ansia cominciava a salire. Finalmente raggiunsi alcune mie compagne di classe per fare strada con loro: la mia emozione non era solo mia, forse per me era un’emozione diversa, ma percepivo che anche per i miei compagni quella occasione era motivo di euforia e felicità.
Arrivate davanti all’entrata vidi molti altri ragazzi, anche più grandi di me, di classi quarte o forse anche di quinta superiore, e questo mi fece sentire piccola, ma alla fine entrammo e la professoressa poco dopo ci raggiunse.
L’auditorium era grande e metteva una certa soggezione vedere tutte quelle persone arrivate lì per me, per noi, e alcuni relatori davanti a un grande schermo.
La cerimonia iniziò in orario, con i ringraziamenti di rito, la presentazione del premio e dei volumi che avremmo ricevuto in dono.
Alcuni interventi, come quello del prof. Alvaro Barbieri sull’opera di Diego Valeri, sembravano più adatti forse per un pubblico di universitari che per studenti delle superiori, ma è stato interessante ascoltare quel suo eloquio così appassionato ed elegante, con un registro molto lontano dal nostro abituale modo di parlare.
Successivamente, uno alla volta, istituto dopo istituto, gli studenti premiati sono stati chiamati per nome e invitati a salire sul palco. Toccava a me: il mio cuore batteva forte quando vidi sullo schermo il nome del nostro istituto “I.I.S. Pietro Scalcerle” e di seguito il mio nome “Marta Ramin” e il mio disegno ad acquerello della cappella degli Scrovegni proiettato in grande! Insieme a me anche Giulia Santinon di 4ATA è stata premiata per il suo elaborato scritto: una intensa lettera scritta ad una amica di infanzia.
Sono stata orgogliosa e grata e mi ha fatto molto piacere sentire gli applausi forti e gli incitamenti dei miei compagni che erano con me!
Molto emozionante è stato poi sfogliare il libro che mi era stato consegnato sul palco, contenente tutti gli elaborati degli studenti premiati compreso il mio testo e il mio disegno… il mio nome, il mio lavoro su un libro “vero”!
Prima di tornare a scuola, con la classe abbiamo festeggiato nella storia pasticceria Graziati in Piazza della Frutta, grazie alla nostra professoressa! Un bel modo di chiudere questa giornata particolare.






